Il cavolfiore è stato quasi dimenticato. Una di quelle che fanno la spesa speranzosa: nessuna ricetta in mente, solo buone intenzioni. Si è soffermato in frigo per giorni, infilato dietro latte d’avena e avanzi, aspettando tranquillamente il suo momento.
Poi è arrivata una serata inquieta. Dopo aver scorrito all’infinito e ancora incerto su cosa mangiare, ho aperto il frigo e l’ho individuato di nuovo. Quell’umile testa di cavolfiore si sentì improvvisamente una soluzione.
Non volevo il solito vapore o arrosto. Ho bramato crunch, colore, e un piccolo calcio. Così ho improvvisato: frusta, immersione, rivestimento e cottura. Niente regole, solo curiosità. Il risultato? Fiori dorati e croccanti con un sussurro di spezie e un sacco di comfort.